28 aprile 2011

Tapas, tapas.. e ancora tapas!

Questa volta, addirittura, vi delizio con un assaggio (nel vero senso della parola) di honeymoon.
Cosa può esserci di meglio di una ricetta che racchiude in sè una storia, una città, un profumo e un periodo in cui si è letteralmente lasciato il cuore?


Inutile aggiungere altro, se non che da questo libricino comprato in un negozietto andaluso in luna di miele prenderò sicuramente altre ricette.

Salmorejo andaluso


A me sconosciuto prima della luna di miele in andalusia, il Salmorejo è una zuppa fredda simile al gazpacho ma mio avviso molto più gustosa.

Con un colore arancione quasi rosa e una consistenza cremosa, è il piatto tipico di Cordoba e dell'andalusia. Io l'ho incontrato la prima volta a Siviglia e ne sono rimasta folgorata.
Inutile dire che la preparazione, oltre ad essere lampo, è davvero semplicissima.
..basta avere un frullatore!


Ingredienti:
1 kg di pomodori maturi
1 spicchio di aglio (la ricetta ne prevederebbe 2 ma io sono andata con cautela)
1 tazza colma di mollica di pane
2,5 dl di olio extravergine di oliva
un pizzico di zucchero
sale

Per guarnire:
prosciutto crudo o bresaola
2 uova sode a pezzettini

Lavare i pomodori e tagliarli grossolanamente. Inserirli nel frullatore insieme allo spicchio di aglio e tritare.
Aggiungere la mollica di pane e continuare a frullare aggiungendo l'olio versato a filo.
Una volta terminato l'olio, aggiungere sale e pepe e un pizzico di zucchero.
Frullare alla velocità massima per 2 minuti per emulsionare il composto.
Riporre nel frigorifero per lasciare raffreddare il composto.

Disporre il salmorejo in ciotole singole decorate con striscioline di prosciutto o bresaola e, se si desidera, uovo sodo.
Servire freddo.



Pane.. e derivati

Ok, in effetti me la sono presa un po' comoda dall'ultimo post.
E se non fosse stato per il valido contributo de LaCate sareste un po' a corto di ricette.

Ma diciamocelo, ci sono state le feste, Pasqua, pasquetta, colombe e uova di Pasqua...

Non voglio certo avere la vostra linea sulla coscienza!
Non a Pasqua, per lo meno..


Ripartiamo allora con una ricetta base, di quelle che non possono fare ingrassare (quasi) nessuno e che permettono di fare un figurone con poco sforzo e pochissima difficoltà.

Oltretutto è una ricetta che permette di rifare in casa, in modo sano e quasi del tutto privo di grassi, un alimento che di solito - confezionato - trasuda olii di dubbia origine che chiunque farebbe meglio ad evitare!
Avete mai letto gli ingredienti dei grissini?!?


P.S. siamo ovviamente tornati anche a uno dei miei grandi amori: la macchina del pane!


Grissini fatti in casa


Ingredienti:
240 ml di acqua tiepida
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
mezzo cucchiaino di sale
2 cucchiai di zucchero
480gr di farina bianca di grano duro
2 cucchiaini e mezzo di lievito secco o 2/3 di cubetto fresco
semi di vario tipo (sesamo, papavero,etc)
1 albume

Per chi ha la macchina del pane è sufficiente inserire gli ingredienti, nell'ordine, nel cestello ed avviare il programma impasto.
In assenza della macchina del pane è sufficiente impastare a mano tutti gli ingredienti fino ad ottenere una palla liscia che va quindi lasciata riposare per un paio d'ore coperta da un panno in un luogo tiepido e non esposto a correnti.

Una volta terminata questa fase, dividere l'impasto in circa 30 pezzi e stendere ciascun pezzo fino a formare degli spaghi di circa 20 cm.
Coprire due teglie con carta da forno e disporre gli spaghi a circa 2,5 cm l'uno dall'altro.

Coprire e fare lievitare per altri 30 minuti.

Prima di infornare, è possibile spalmare i grissini con un albume d'uovo mischiato con un cucchiaino di acqua aiutandosi eventualmente con un pennello da cucina.
Cospargere quindi i grissini con semi di sesamo (nel mio caso sia chiaro che scuro) e papavero o altri semi.

Forno: 180 gradi
Tempo: 25 minuti

20 aprile 2011

Pastasciutta o risotto? ...fregola!

Torno ospite sul blog per condividere questa scoperta,
realizzata setacciando la dispensa del moroso, a caccia di viveri da far fuori (è la prima volta che vedo un tonno in scatola scaduto!).

La fregola, vengo a sapere dopo una breve indagine, è una specialità sarda, che nasce dal grano come la pasta e finisce in padella come il riso.
La morte sua? Con
Arselle, niente più che semplici vongole, quelle piccine, ma da prendere assolutamente freschissime, mi raccomando! Volete provarla?


Fregola con arselle

Per due persone procuratevi
fregola - 130 g
vongole - 500 g
passata di pomodoro - mezzo bicchiere
pomodori secchi - 4 falde
aglio - 1 spicchio
prezzemolo
acqua o brodo di pesce- 4 bicchieri
olio e.v.o. - 2 o 3 cu
cchiai

Lasciate i molluschi in ammollo in acqua e sale per almeno un'ora. Sciacquateli bene, fateli aprire sul fuoco in una padella coperta, filtrate l'acqua che ne uscirà ed eliminate le conchiglie.

Fate rosolare brevemente nell'olio i pomodori (anche quelli sott'olio van bene) e l'aglio, aggiungete la passata e lasciate cuocere pochi minuti. Unite le vongole e l'acqua, o meglio il brodo di pesce (potete aggiungere quello in polvere), abbondante prezzemolo tritato, e infine la fregola.
Dopo una decina di minuti, regolate di sale e il piatto è pronto!


Tenete presente che la fregola assorbe molta acqua ed è più buona se leggermente brodosa.
Questo piatto è già ottimo così, ma potete mettervi un pizzico di peperoncino o di scorza di limone.



19 aprile 2011

Crostate, crostate, crostate..

Ecco, se il nome di questo blog si ispira alla pastafrolla (e al fatto che ogni tanto da Frolla si trasforma in.. Crolla per il suo essere forse un po' troppo friabile) un motivo ci deve pur essere.
E il motivo, ovviamente, è che
io
la pastafrolla
..la adoro

Trovo sia uno degli impasti più sublimi che gli chef (o le nostre nonne) abbiano inventato!

Con il suo essere morbida e insieme croccante, il gusto di burro al punto giusto - nè troppo forte (come quei biscotti danesi che dopo 4 non ne puoi più) nè troppo assente - e il suo accostarsi a mille ripieni diversi - frutta crema ricotta cioccolato marmellata - bhe.. io trovo sia l'impasto per eccellenza.

Ecco allora due preparazioni a base di pastafrolla, la cui ricetta, che davvero si tramanda di generazione in generazione in generazione, avevo già riportato qui.
Non sarebbe nemmeno la ricetta della pastafrolla tradizionale, perchè un po' di lievito, l'originale, mica lo prevede.
Ma vi assicuro che se la provate.. non la abbandonate più.

Crostata di ricotta.. rosa


E' una ricetta che spesso lascia di stucco chi non la conosce per il suo colore quanto meno originale.
Ma vi assicuro che dopo le diffidenze iniziali (soprattutto di chi non ha mai avuto incontri ravvicinati con l'Alchermes)...andrà a ruba!


Preparare la pastafrolla secondo la ricetta già riportata qui.

Per il ripieno di ricotta:
400 gr di ricotta
2 cucchiai colmi di zucchero
1 bustina di vanillina
1 albume (opzionale)
Alchermes

Mescolare la ricotta con lo zucchero fino a ottenere una crema morbida.
Aggiungere la vanillina, qualche cucchiaio di Alchermes (fino a raggiungere la colorazione desiderata) e, per rendere la crema più soffice, un albume montato a neve ben ferma.
Se l'impasto dovesse risultare troppo liquido si può aggiungere un cucchiaio di farina.



Dopo averla fatta riposare in frigo per circa mezz'ora, dividere la pastafrolla in due parti di cui una leggermente più grande (servirà per il fondo).
Imburrare una teglia. Con la parte più grande di impasto stendere un disco di pastafrolla di circa 1 cm di spessore.
Versare l'impasto di ricotta e livellarlo.
Con la pasta rimasta ricavare delle striscioline e disporle intrecciandole sulla ricotta.
Io in realtà, sempre per tradizione intoccabile, faccio dei salsicciotti cilindrici di circa 1 cm di diametro e finemente ribattezzati - di generazione in generazione - budelli :)

Realizzare infine delle strisce - o budelli - un po' più spessi per creare il bordo.

Forno: 180°
Tempo: 25-30 minuti

Torta della nonna

Trattasi della variante di questa torta in cui il ripieno è costituito da crema pasticcera e la copertura, anzichè a strisce, è rappresentata da un disco di pastafrolla.
Visto che la ricetta era già stata da me postata e venerata in questo post del 2007
mi limito ad aggiungere qualche foto che in quell'occasione non avevo fatto in tempo a scattare (in effetti di solito dopo i primi 10 minuti non sopravvive nessuna fetta...)

Inutile dire che è una ricetta.. imbattibile.



18 aprile 2011

Semplici.. e veloci!

Nonostante il tempo a mia disposizione sia (leggermente) aumentato, le ricette facili e veloci rimangono sempre le mie preferite.
Quando poi si tratta anche di ricette della tradizione, veraci e lontane dal "fast" food all'americana.. bhe, un post nel blog è garantito!

Pesto alla trapanese


E' una variante, veloce e semplicissima, del più tradizionale pesto alla Siciliana.
La variante sta essenzialmente nell'assenza della ricotta.

Ingredienti:

250 gr di pomodori

50 gr di mandorle pelate

un mazzetto di basilico

uno spicchio di aglio
pecorino grattugiato
olio extravergine di oliva

pepe

Antefatto:
La ricetta originale prevederebbe di scottare i pomodori in acqua e pelarli prima di tagliarli a cubetti eliminando inoltre i semi. Inutile dire che questo step, non essendo in casa molto sensibili nè alla buccia nè ai semi dei pomodori, è stato da me totalmente ignorato.
Anche perchè va bene avere più tempo.. ma non esageriamo!


Dopo avere fatto la propria personalissinma scelta sui pomodori (con o senza buccia), inserirli nel mixer insieme al mazzetto di basilico, allo spicchio di aglio e alle mandorle.
Frullare aggiungendo un po' di olio a filo.
Aggiungere quindi il pecorino, un po' di pepe ed un pizzico di sale grosso.
Frullare ulteriormente regolando di
sale e pepe se necessario.

Cuocere la pasta e condire a crudo con il pesto spolverando con pecorino prima di servire in tavola

12 aprile 2011

Regola numero 3: non si butta via niente

Non preoccupatevi, non mi sono data alla cucina con gli scarti (non ancora, per lo meno) che sembra andare tanto di moda fra le food blogger.
E nemmeno sto per fare un elogio alle mense che riescono a creare catene virtuose lunghe settimane in cui la scaloppina al vino bianco si trasforma magicamente in polpettone che poi diventa zucchina ripiena per finire in una fantastica pasta pasticciata.

E' che in effetti, lo ammetto, il blog e il libro di Lisa Casali, Ecocucina.org, mi hanno incuriosito.
E per una volta, all'insegna del grido Fà la cosa giusta, vorrei provare a non buttare quei miseri avanzi che ogni sera inevitabilmente restano in pentola.

Ecco allora una ricetta che può essere utilissima quando ci sono degli avanzi ma può benissimo essere realizzata da zero.
Per un aperitivo sano ma gustoso!

Crostini
con crema di lenticchie al rosmarino

Ingredienti:
100 gr di lenticchie
1 carota
mezzo gambo di sedano
cipolla
rosmarino
Pane: 1/2 baguette
20 gr di burro
olio extravergine
sale e pepe


Mettere le lenticchie (nel caso non siano avanzate dal giorno prima..) in una pentola insieme a carota, sedano e uno spicchio di cipolla. Salare e portare ad ebollizione.
Cuocere per circa 20 minuti dal bollore (il tempo dipende in realtà dal tipo di lenticchia, nel mio caso erano le buonissime lenticchie piccole di Castelluccio di Norcia).
Aggiungere acqua se necessario.
A coltura ultimata passare le lenticchie al minipimer o con il mixer fino ad ottenere una crema omogenea.

Fare quindi sciogliere 20 gr di burro con il rosmarino tritato in una padella. Unire quindi la crema di lenticchie aggiungendo un po' di acqua per rendere più fluida la crema.

Tagliare intanto la baguette a fettine non troppo spesse e farle abbrustolire nel forno.
Ancora calde, spalmare sopra ad ogni fettina un velo di burro e la crema di lenticchie.

Guarnire con un filo di olio extravergine di oliva, pepe e qualche ago di rosmarino
.

4 aprile 2011

Regola numero 2: non solo dolci

Non sia mai che qualcuno pensi che sono golosa o che dedico il 95% del mio tempo in cucina a sperimentare ricette di dolci.. Niente di più falso!!!
Al massimo è l'80%... forse l'85% del tempo... ok facciamo cifra tonda e diciamo il 90%.
Ma ogni tanto, giuro, a casa nostra si mangia anche qualcosa di salato!

Ecco allora una preparazione salata, forse per qualcuno non proprio digeribilissima (peccato, mi spiace tantissimo.. per voi) ma assolutamente strepitosa!
E soprattutto semplice.

Così semplice che l'ho fatta qualche tempo fa, con dosi assolutamente ad occhio, e per la prima volta sarò costretta a scrivere una ricetta senza indicare per filo e per segno le dosi degli ingredienti.
Lo so, è una cosa ignobile per cui un qualsiasi blog dovrebbe a mio avviso essere radiato dal panorana Internet.
Prometto che non lo faro' mai più!
Ma per questa volta, purtroppo, va così..


Peperoni imbottiti con uva sultanina, capperi e acciughe


Ingredienti
6 piccoli peperoni
Nel mio caso erano dei peperoni piccoli e un po' schiacciati scovati al mercato (da GialloZafferano deduco potrebbe essere la varietà di "peperone pomodoro" o Topepo?).
Ammetto che anche la ricetta, non sapendo minimamente come cucinarli ma trovandoli molto invitanti, mi è stata spiegata dalla signora del banco del mercato..
In alternativa possono comunque essere tranquillamente sostituiti con 3 peperoni classici divisi a metà
4 filetti di acciughe
1 cucchiaio di capperi
40 gr di uva sultanina
100 gr di olive snocciolate e tritate
200 gr di pangrattato
olio extravergine di oliva
prezzemolo

Fare ammorbidire l'uva sultanina in acqua tiepida.
Nel frattempo lavare i peperoni e svuotarli privandoli del torsolo e dei semi interni.

Tagliare a pezzettini i filetti di acciughe e versarli in una terrina insieme al pangrattato e a 4 cucchiai di olio.
Unire l'uva sultanina, sgocciolata e strizzata, le olive e i capperi.
Aggiungere il prezzemolo e condire con sale e pepe.
Amalgamare il composto aggiungendo olio nel caso risultasse troppo asciutto.

Riempire quindi i peperoni con l'impasto servendosi di un cucchiaino.

Ungere una teglia con un filo di olio e adagiarvi i peperoni.
Versare ancora dell'olio a filo sui peperoni prima di infornare.

Forno: 180 gradi
Tempo: 40 minuti

Questo piatto si presta ad essere servito sia caldo che freddo.


2 aprile 2011

Regola numero 1: costanza

Bhe.. se vogliamo ripartire con un po' di energia bisognerà pur iniziare ad aggiungere un po' di ricette, no?

Ecco allora un altro dolce semplice, assolutamente testato e.. sofficissimo!

Plumcake al caffè


Ingredienti:
100 gr di burro
2 uova
150 gr di zucchero
1 tazzina di caffè
300 gr di farina
1 bustina di lievito
1 bicchiere di latte
sale

Per la glassa:
100 gr di zucchero a velo
2 cucchiai circa di acqua

Sciogliere a bagnomaria il burro e lasciare raffreddare.
Lavorare i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso.
Aggiungere il burro, la tazzina di caffè, il latte e mescolare.
Unire quindi la farina, il lievito e un pizzico di sale.
Mescolare fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.

Versare in uno stampo da plumcake o a ciambella.

Forno: 200 gradi
Tempo: 30 minuti

Una volta freddo il dolce può essere guarnito con una glassa di zucchero.
Per prepararla è sufficiente mescolare in una ciotola lo zucchero a velo e i 2 cucchiai di acqua.
Il composto deve raggiungere una consistenza quasi cremosa e non troppo liquida. Se fosse necessario è possibile aggiungere altra acqua.
Versare quindi la glassa sul plumcake partendo dal centro e facendola scendere verso l'esterno con il dorso di un cucchiaio o una spatola.
Lasciare quindi asciugare la glassa per un'ora circa.

1 aprile 2011

I brownies del ritorno

Incredibile.. dopo innumerevoli (e soprattutto vani) tentativi di rifarsi un look, Pastacrolla si è finalmente decisa a tornare (e non è un pesce d'aprile)!

Abbandonando qualsiasi velleità di raggiungere lo stile essenziale, stiloso, semplice ma anche gourmant della maggior parte dei food blog italiani...

mettendo da parte le istruzioni della raffinatissima macchina fotografica professionale con cui pensavo di trasformarmi in un'artistica food photographer...

ho strategicamente deciso di tornare agli elementi essenziali di questo blog (che speriamo almeno loro non mi tradiscano): le ricette

Inauguriamo allora questo nuovo inizio con la ricetta simbolo del mio cambio vita

Brownies al cioccolato

125 gr di burro
150 gr di zucchero
3 uova
70 gr di farina
200 gr di cioccolato fondente
150 gr di gherigli di noce


Fare fondere il burro.
Nel frattempo fondere anche il cioccolato a bagno maria.
In una terrina mescolare il burro fuso con lo zucchero. Aggiungere quindi le uova ed infine la farina.
Mescolare fino ad ottenere un impasto omogeneo e senza grumi.
Tritare grossolanamente i gherigli di noce ed aggiungerli all'impasto.
Aggiungere infine il cioccolato fuso e mescolare.

Imburrare una teglia rettangolare lunga circa 20 cm e versare il composto.

Forno: 150 gradi
Tempo: 30 minuti

Lasciare raffreddare e tagliare a quadretti